Andrea Chiesi in mostra da OTTO Gallery a Bologna
ELOGIO DELL'OMBRA
inaugurazione sabato 7 marzo 2009 ore 19:00 otto gallery bologna". E' morto l'animale o è quasi morto.Restano l'uomo e l'anima.Vivo tra forme luminose e vagheche ancora non son tenebra..Questa penombra è lenta e non fa male;scorre per un mite pendio e assomiglia all'eterno.Posso infine scordare. Giungo al centro,alla mia chiave, all'algebra,al mio speccio.Presto saprò chi sono."(Jorge Luis Borges, Elogio dell'ombra)Dopo la mostra La casa del 2004, la OTTO Gallery espone nei propri spazi un nuovo ciclo di opere dal titolo Elogio dell'ombra che Andrea Chiesi ha concepito appositamente per questo evento.La nuova ricerca di Andrea Chiesi è partita un anno fa da una incursione nella ex fabbrica di carrozze ferroviarie di Bologna, Casaralta, al centro dell'attenzione ormai da molto tempo per la morte di alcuni operai dovuta alla lavorazione dell'amianto e per le occupazioni abusive. Questo è l'unico luogo industriale che vedremo in mostra, in quanto l'artista si è introdotto, documentando tutto fotograficamente, in spazi abbandonati che un tempo erano abitati o in centri adibiti a diverse mansioni, come una ex colonia elioterapica, un ex sanatorio, un Archivio di Stato o l'ex casa del fascio a Predappio. Questi luoghi apparentemente diversi tra loro, hanno in comune la memoria, l'importanza storica e sociale e una presenza umana che è ormai quasi solamente immaginata.Come nel ciclo La casa, anche in queste opere Chiesi dipinge il tempo che passa lasciando piccoli particolari e ricordi: libri di un archivio o oggetti incustoditi piuttosto che negativi di fotografie degli anni Settanta da cui prendono forma due dipinti di un ospedale di Trieste.La prospettiva dei luoghi e le linee vengono qui esasperate sempre di più, tanto da dare l'idea di avere di fronte spazi inesistenti, frutto dell'immaginazione dello stesso artista.Esasperato è anche il contrasto tra l'ombra e la luce: i fasci di luce caravaggesca illuminano nettamente parte dei dipinti dando quasi uno spiraglio di vita là dove non è rimasto più nulla se non la malinconia e il ricordo. Dalle finestre da cui si intravedono scorci di esterni e da luoghi non detti, luce irreale e suggestiva illumina luoghi di passaggio, varchi e soglie da attraversare, come scale, alcune delle quali elicoidali che richiamano il DNA umano, e porte aperte sulla memoria.In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo che raccoglierà la documentazione della nuova ricerca di Andrea Chiesi che sarà affiancata da un testo critico di Franco Fanelli.Andrea Chiesi è nato nel 1966 a Modena dove vive e lavora.Ha vinto il Premio Terna per la sezione Megawatt nel 2008 con l'opera Kali Yuga 57. Tra le principali mostre ricordiamo: nel 2008 Kryptoi alla galleria Corsoveneziaotto (Milano) e una collettiva a Palazzo della Penna a Perugia Viva l'Italia. Kali Yuga alla galleria Guidi & Schoen (Genova) nel 2007; nello stesso anno ha esposto a Milano nelle mostre collettive Nuovi pittori della realtà al PAC e Arte italiana 1968-2007 a Palazzo Reale. Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (TO) espone nella collettiva Clip'it (2005). Nel 2004 ha vinto il Premio Cairo e ha partecipato alla collettiva Vernice, Sentieri della giovane pittura italiana a Villa Manin (Udine). Nel 2003 partecipa alla Biennale di Praga; del 2002 è la mostra Generazioni 2 alla Galleria Civica di Modena e del 2001 8 artisti, 8 critici,
inaugurazione sabato 7 marzo 2009 ore 19:00 otto gallery bologna". E' morto l'animale o è quasi morto.Restano l'uomo e l'anima.Vivo tra forme luminose e vagheche ancora non son tenebra..Questa penombra è lenta e non fa male;scorre per un mite pendio e assomiglia all'eterno.Posso infine scordare. Giungo al centro,alla mia chiave, all'algebra,al mio speccio.Presto saprò chi sono."(Jorge Luis Borges, Elogio dell'ombra)Dopo la mostra La casa del 2004, la OTTO Gallery espone nei propri spazi un nuovo ciclo di opere dal titolo Elogio dell'ombra che Andrea Chiesi ha concepito appositamente per questo evento.La nuova ricerca di Andrea Chiesi è partita un anno fa da una incursione nella ex fabbrica di carrozze ferroviarie di Bologna, Casaralta, al centro dell'attenzione ormai da molto tempo per la morte di alcuni operai dovuta alla lavorazione dell'amianto e per le occupazioni abusive. Questo è l'unico luogo industriale che vedremo in mostra, in quanto l'artista si è introdotto, documentando tutto fotograficamente, in spazi abbandonati che un tempo erano abitati o in centri adibiti a diverse mansioni, come una ex colonia elioterapica, un ex sanatorio, un Archivio di Stato o l'ex casa del fascio a Predappio. Questi luoghi apparentemente diversi tra loro, hanno in comune la memoria, l'importanza storica e sociale e una presenza umana che è ormai quasi solamente immaginata.Come nel ciclo La casa, anche in queste opere Chiesi dipinge il tempo che passa lasciando piccoli particolari e ricordi: libri di un archivio o oggetti incustoditi piuttosto che negativi di fotografie degli anni Settanta da cui prendono forma due dipinti di un ospedale di Trieste.La prospettiva dei luoghi e le linee vengono qui esasperate sempre di più, tanto da dare l'idea di avere di fronte spazi inesistenti, frutto dell'immaginazione dello stesso artista.Esasperato è anche il contrasto tra l'ombra e la luce: i fasci di luce caravaggesca illuminano nettamente parte dei dipinti dando quasi uno spiraglio di vita là dove non è rimasto più nulla se non la malinconia e il ricordo. Dalle finestre da cui si intravedono scorci di esterni e da luoghi non detti, luce irreale e suggestiva illumina luoghi di passaggio, varchi e soglie da attraversare, come scale, alcune delle quali elicoidali che richiamano il DNA umano, e porte aperte sulla memoria.In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo che raccoglierà la documentazione della nuova ricerca di Andrea Chiesi che sarà affiancata da un testo critico di Franco Fanelli.Andrea Chiesi è nato nel 1966 a Modena dove vive e lavora.Ha vinto il Premio Terna per la sezione Megawatt nel 2008 con l'opera Kali Yuga 57. Tra le principali mostre ricordiamo: nel 2008 Kryptoi alla galleria Corsoveneziaotto (Milano) e una collettiva a Palazzo della Penna a Perugia Viva l'Italia. Kali Yuga alla galleria Guidi & Schoen (Genova) nel 2007; nello stesso anno ha esposto a Milano nelle mostre collettive Nuovi pittori della realtà al PAC e Arte italiana 1968-2007 a Palazzo Reale. Alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (TO) espone nella collettiva Clip'it (2005). Nel 2004 ha vinto il Premio Cairo e ha partecipato alla collettiva Vernice, Sentieri della giovane pittura italiana a Villa Manin (Udine). Nel 2003 partecipa alla Biennale di Praga; del 2002 è la mostra Generazioni 2 alla Galleria Civica di Modena e del 2001 8 artisti, 8 critici,
8 stanze a Villa delle Rose a Bologna.
Elogio dell'ombraDal 7 marzo al 2 maggio 2009OTTO Gallery Arte contemporaneavia D'Azeglio 55, 40123 Bolognamartedì - sabato 10:30/13:00 - 16:00/20:00Domenica e lunedì su appuntamentotel. 051 6449845 - fax 051 3393794